Ricorda il tuo volto
e le tue mani
volte all'indietro,
là dove hai guardato.
Libera il canto a vibrare
nell'ombrata regione
delle anime morte.
Tra la memoria
e i teschi ammucchiati
legami di ragnatele.
Adesso risorgi pure dal buio,
ma da solo...
L' Ade chiude le sue porte
esiliando la dolorante eco
della tua voce.
Non più i miei capelli
tra le tue dita,
ma le corde della tua Lira.
Non più le mie labbra
a scaldare il tuo viso,
ma le tue lacrime.
Perdono...
Ti chiedo perdono
se ho visto, se parlo...
Perdonami
se mi ha perduto per sempre.
Incido l'iniziale del tuo nome;
un cerchio può contenere
l'oscurità di cui mi vestirò.
Francesco Gambino
e le tue mani
volte all'indietro,
là dove hai guardato.
Libera il canto a vibrare
nell'ombrata regione
delle anime morte.
Tra la memoria
e i teschi ammucchiati
legami di ragnatele.
Adesso risorgi pure dal buio,
ma da solo...
L' Ade chiude le sue porte
esiliando la dolorante eco
della tua voce.
Non più i miei capelli
tra le tue dita,
ma le corde della tua Lira.
Non più le mie labbra
a scaldare il tuo viso,
ma le tue lacrime.
Perdono...
Ti chiedo perdono
se ho visto, se parlo...
Perdonami
se mi ha perduto per sempre.
Incido l'iniziale del tuo nome;
un cerchio può contenere
l'oscurità di cui mi vestirò.
Francesco Gambino
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