domenica 25 febbraio 2007

Sesso e Violenza

C'era un tempo in cui sesso e violenza, nel fumetto, erano soggetti alla censura. Soltanto in alcuni generi specifici venivano raffigurati, nella volontà di mostrare il proibito, creando una fusione tra le due cose. Adesso l'aspetto violento è stato sdoganato, sempre più presente in vari generi di fumetti , sempre più crudele e splatter ; quasi un vanto per le testate che lo rappresentano .Il sesso rimane bloccato nella sua nicchia di fumetti erotici per adulti, come se mostrare un corpo integralmente nudo fosse più disdicevole di mostrarne uno straziato con le viscere sparse sul pavimento, o mostrare la scena di un amplesso sia più improponibile di mostrare quella di un massacro. Poi ci sono degli autori che inseriscono degli elementi sessuali solo come aspetto trasgressivo.


Un sesso più suggerito che raffigurato, rappresentato come cosa morbosa e ben attento a non mostrare nessuna nudità proibita, cosa che rivela una finta trasgressione e che ne accentua l'ipocrisia quando, nella pagina seguente, quei corpi che prima venivano celati da pruriginose ombre, ora vengono mostrati sventrati e mutilati senza lasciare nulla all'immaginazione. Evidentemente raffigurare due persone che si amano in maniera naturale è inaccettabile, mentre tutto si può mostrare purchè in maniera morbosa e raccapricciante, sempre nei limiti su citati. Tutto questo è espressione di quella cultura dell'odio che va sempre più dilagando ?
Che ben venga il fumetto giapponese, che al di là delle contraddizioni di questa cultura, è l'unico che rappresenta il sesso in maniera naturale, in storie normali e non di genere. E' vero che anche i giapponesi hanno la prurigine di non mostrare i genitali, anche nella loro cultura c'è la morbosità; ma non è questo l'aspetto che m'interessa. L'aspetto sul quale voglio concentrare l'attenzione è quello del narrare una storia senza ipocrisie dove un personaggio non sa solo odiare, lottare e sanguinare, ma sa anche amare, provare desiderio o anche solo divertirsi con il sesso; il tutto in funzione di un aspetto più completo della storia e della psicologia dei personaggi.


Se mostri l'odio e il flagello del corpo, mostra anche l'amore e l'esaltazione del corpo. E' a questo modo di raccontare che mi trovo più vicino.



Le immagini di questo post sono tratte da :
Darkness di Garth Ennis e Marc Silvestri ;
Wanted di Mark Millar e J. G. Jones ;
Berserk di Kentaro Miura ;
Moonlight Mile di Yasuo Otagaki ;
Bastard di Kazushi Hagiwara ;
Faust di David Quinn e Tim Vigil ;
I Vendicatori di Shooter, Michelinie e Wenzel .



domenica 4 febbraio 2007

Il fascino della paura

A volte si è attratti da ciò che ci spaventa, o più semplicemente ci diverte provare paura; altrimenti non si spiegherebbe il successo di romanzi, film, videogiochi e fumetti a tematica horror.
Nel fumetto, adesso, i titoli a tematica horror sono parecchi e molti sono importati dall'estero. Ma prima dell'avvento di Dylan Dog, di fumetti horror italiani,cosa c'era?
Svolgendo una ricerca non ho trovato molto;alcuni titoli di Dino Battaglia e Guido Crepax, la rivista Horror legata al nome di Alfredo Castelli, i fumetti denominati sexy e qualche apparizione di personaggi del terrore in Zagor e Tex. Davvero poco se confrontato con i numerosi titoli proveninti dall'estero. Forse non fa parte della nostra cultura e il grande successo di Dylan Dog nasce dalla scia del cinema horror che ha raccolto sempre più consensi dalla fine degli anni settanta, sino alla totale popolarità con l'horror giovanilistico americano impostosi dalla prima metà degli anni ottanta, che oltre ai giovani protagonisti ed effetti gore, inseriva trovate ironiche che smorzavano la tensione, sdoganando il genere per un pubblico più vasto.
Quindi la nostra cultura cinematografica e fumettisstica horror trova ispirazione nella cultura di altri paesi? Eppure le nostre belle tradizioni del terrore ce le abbiamo.
Basti pensare ai santini o alle nostre chiese, che ci fanno convivere sin da bambini con effetti splatter ed orrorifici.