mercoledì 30 dicembre 2009

Chi è davvero grande?


"Chi è davvero grande? Spero che sviluppiate la capacità di discernere la vera grandezza umana. Una grande persona è qualcuno che crea unità tra gli esseri umani con un dialogo sincero, avvalendosi di una solida filosofia, con i piedi ben saldi sul terreno. Una grande persona vive tra la gente e ne guadagna la fiducia. ...La popolarità instabile e le mode temporanee non sono altro che illusioni."

Daisaku Ikeda [Giorno per giorno -29 dicembre]

lunedì 21 dicembre 2009

Watching You Without Me

"Watching You Without Me"

The Ninth Wave (Hounds of Love)
Written by Kate Bush


("What's that?")
("It's four, five, six, seven...")

You can't hear me.
You can't hear me.
You can't hear what I'm saying.
You can't hear what I'm saying to you.

You watch the clock
Move the slow hand.
I should have been home
Hours ago,
But I'm not here.
But I'm not here.

You can't hear me.
You can't hear me.
You can't feel me
Here in the room with you now.
You can't hear what I'm saying.
You don't hear what I'm saying, do you?

Can't let you know
What's been happening.
There's a ghost in our home,
Just watching you without me.
I'm not here.
("You don't hear me.")
But I'm not here.
(You can't hear me.)
But I'm not here.
(You don't hear what I'm saying.)

"Don't ignore, don't ignore me,
Let me...[indecipherable]"*
"Don't ignore, don't ignore me,
Let me...[indecipherable]"
"Don't ignore, don't ignore me,
Let me...[indecipherable]"

"We see you here."
"We see you here."
"We see you here."
"We see you here."
"We see you here."
"We see you here."
"We see you here."
"We see you here."

You don't hear me come in.
"Help me, baby! Help me, baby! Talk to me! Listen to me,
listen to me! Talk to me! Help--"**
("You can't hear me.")
"Listen, baby! Listen to me, baby! Help me, help me, baby!
Talk to me! Talk to me! Please, baby, talk to me!"
("You can't hear me.")
You won't hear me leaving.



"Guarda te senza di me"

("E questo cos'è?")
("E' quattro, cinque, sei, sette...")

"Tu non puoi sentirmi"
"Tu non puoi sentirmi"
"Non puoi sentire quello che dico"
"Non puoi sentire quello che ti dico"

Guardi l'orologio
muovere la lancetta lenta,
avrei dovuto essere a casa
ore fa - ma io non sono qui, non sono qui.
"Non puoi sentirmi"
"Non puoi avvertire la mia presenza"
"Qui, nella stanza con te, ora"
"Non puoi sentire quello che dico"
"Non puoi sentire quello che ti dico"

Non posso farti sapere
Quello che è successo,
C'è un fantasma nella nostra casa
Che guarda te senza di me.
Io non sono qui
"Tu non puoi sentirmi"
Ma io non sono qui
("Non riesci a sentirmi")
Ma io non sono qui
("Non puoi sentire quello che dico")

("Non ignorarmi, non ignorarmi. Lasciami entrare ma fai presto" )
("Credo di vedere...")
"Non mi hai sentito arrivare"

("Aiutami, caro! Aiutami, caro! Parlami!")
("Ascoltami, ascoltami! Parlami! Aiuto! Ascolta, caro!")
("Ascoltami, caro! Aiutami, aiutami, caro!")
("Parlami! Parlami! Ti prego, caro, parlami!")

"Non mi sentirai andar via"


sabato 12 dicembre 2009

Gengoroh Tagame

Gengoroh Tagame sbarca in Italia con il volume Racconti estremi edito dalla Black Velvet. Il volume raccoglie otto racconti, nei quali si spinge al limite l'immaginario erotico. Chi conosce già l'arte di Tagame nota l'attenta selezione fatta per le storie che devono presentarlo al pubblico italiano. L'estremismo erotico presentato nelle pagine del volume della Black Velvet è soltanto un accenno contenuto rispetto a quello tipico della produzione di Tagame, che spesso giunge a livelli insopportabili ed estremamente splatter (come rivela lo stesso Tagame nell'intervista che conclude il volume). In queste otto storie ho apprezzato molto i disegni che rispecchiano un concetto di bellezza e virilità quasi del tutto scomparso in occidente, barba, peli, età matura, il tutto raffigurato da una linea pulita che risalta ogni piccolo particolare. Va anche sottolineata l'importanza della trama (termine che farà storcere il naso a qualcuno, ma di brevi racconti erotici stiamo parlando, mica di À la recherche du temps perdu), che non si può banalizzare a un pretesto narrativo per introdurre la scena di sesso, perché qui è un elemento importante che accresce la dimensione erotica del racconto, delineando personaggi e situazioni e creando avventure credibili (a parte qualche eccezione volutamente fantastica). La scelta delle storie riesce a rendere vario il mondo di Tagame (cosa che ad una visione più completa delle sue opere risulta difficile): alcune situazioni sono ironiche, anche sentimentali e dalle atmosfere solari (mi riferisco ai racconti Masochista, Gastrite da stress nervoso, Chigo e Confessione), mentre altre, cupe, violente e crudeli, sono più vicine alle tematiche predominanti nell'immaginario erotico dell'autore giapponese. Coraggiosa e apprezzabile l’idea della Black Velvet di pubblicare un artista amante dell’eccesso che merita di essere maggiormente conosciuto soprattutto presso il pubblico italiano ancora non abbastanza aperto alle mille sfaccettature della cultura orientale.Gengoroh Tagame

Black Velvet

venerdì 4 dicembre 2009

Waking The Witch


"Waking the Witch"

The Ninth Wave (Hounds of Love)
Written by Kate Bush



"Wake up!"
"A good morning, ma'am. Your early morning call."
"You must wake up!"
"[titter] Wake up! [titter]"
"Wake up, man!"
"Wake up, child! Pay attention!"
"Come on, wake up!"
"Wake up, love!"
"We should make the night, but see your little light's alive!"
"Stop that lyin' and a-sleepin' in bed--get up!"
"Ma needs a shower. Get out of bed!" [words uncertain]
"Little light..."
"Can you not see that little light up there?"
"Where?"
"There!"
"Where?"
"Over here!"
"You still in bed?"
"Wake up, sleepy-head!"
"We are of the going water and the gone. We are of water in the holy land of water"
"Don't you know you've kept him waiting?"
"Look who's here to see you!"

"Listen to me, listen to me, baby. Listen, baby, help me,
baby! Help me, help me! Listen to me, talk to me!"
"You won't burn."

"Red, red roses."

"You won't bleed."

"Pinks and posies."

"Confess to me, girl."

"Red, red roses,"*

"Go down!"

"Spiritus sanctus in nomine...[inaudible]"
"Spiritus sanctus in nomine...[inaudible]"
"Spiritus sanctus in nomine...[inaudible]"
"Spiritus sanctus in nomine...[inaudible]"

"Poor little thing,"

"Red, red roses,"

"The blackbird!"

"Pinks and posies."

"Wings in the water,"

"Red, red roses, Go down,"**

"Go down."

"Pinks and posies."

"Deus et dei domino...[inaudible]"
"Deus et dei domino...[inaudible]"
"Deus et dei domino...[inaudible]"
"Deus et dei domino...[inaudible]"

"What is it, child?"
"Bless me, father, bless me, father, for I have sinned."

"Red, red roses!"

"Help me, listen to me!"

"Red, red rose!"

"I question your innocence!"
"Help this blackbird!"
"She's a witch!"
"There's a stone around my leg."
"Uh! Damn you, woman!"
"Help this blackbird!
There's a stone around my leg."
"What say you, good people?"

"Guilty! Guilty! Guilty!"

"Help this blackbird!"
"I am responsible for your actions."
"Oh-hoh-hoh!"

"Not guilty!"

"Help this blackbird!"
"Wake (of) the witch!"

"Get out of the waves! Get out of the water!"





"SVEGLIA LA STREGA"

("Svegliati!"
"Un buon giorno, la tua prima chiamata del mattino"
"Devi svegliarti!"
"Svegliati!"
"Svegliati, uomo!"
"Svegliati, bambina! Presta attenzione!"
"Avanti, svegliati!"
"Svegliati, amore!"
"Dovresti superare la notte, ma, vedi, la tua piccola luce è viva!"
"Smettila con queste bugie e di dormire a letto, alzati!"
"Piccola luce..."
"Non riesci a vedere quella piccola luce lassù?"
"Dove?"
"Là!"
"Dove?"
"Quassù..."
"Sei ancora a letto?"
"Svegliati, dormigliona!"
"Noi siamo dell'acqua che viene e che va "
"Noi siamo di acqua nella sacra terra dell'acqua"
"Non lo sai che lo hai fatto aspettare?"
"Guarda chi è venuto a trovarti!")

"Ascoltami, ascoltami, caro"
"Ascolta, caro, aiutami, caro! Aiutami, aiutami!"
"Ascoltami, parlami!"

"Non brucerai,
("Rosse, rose rosse")
non sanguinerai,
("Piccoli garofani e mazzolini di fiori")
confessati ragazza,
("Rosse, rose rosse"), vai giù!"

"Spiritus Sancti in nomine..."
"Povera piccola cosa
il merlo,
ali nell'acqua - va giù"

"Deus et dei domino... "
"Che succede, bambina?"
Benedicimi padre, benedicimi perchè ho peccato...
("Rosse, rose rosse")

"Aiutami, ascoltami, avanti caro, ah!"
"Aiutami, caro. Parlagli!"
("Rosse, rose rosse")

"Io metto in dubbio la tua innocenza"
("Aiutate questo merlo, c'é una pietra intorno alla mia gamba")

"Lei è una strega"
("C'è una pietra attorno alla mia gamba)
"Uh, Che tu sia dannata, donna!"
("Aiuta questo merlo, c'è una pietra attorno alla mia gamba")

"Cosa dite voi, brava gente?"
"Colpevole! Colpevole! Colpevole!"
("Aiuta questo merlo")

"Io sono responsabile delle tue azioni"
(Ah, ah, ah, ah! "Non colpevole...")
"Sveglia la Strega"
("Aiuta questo merlo!")
("Uscite dalle onde! Uscite dall'acqua!")



martedì 1 dicembre 2009

Grant Morrison

Apprezzo Grant Morrison, autore di storie come Arkham Asylum, The Invisibles, Animal Man. Lo apprezzo maggiormente dopo aver conosciuto questo suo monologo (rimosso da youtube per chissà quale mistica ragione) che ripropongo in questo post, per divulgarlo e offrire uno spunto di riflessione. All'apparenza può sembrare il delirio di un ubriaco, ma ben presto si rivela una riflessione sulla nostra società molto interessante. Buona visione.

Parte 1

Parte 2

Parte 3

Parte 4

Parte 5

domenica 15 novembre 2009

Under Ice

"Sotto il ghiaccio"


E' meraviglioso,

ovunque, così bianco.

Il fiume è ghiacciato in superficie

non un'anima sul ghiaccio,

solo io, che pattino veloce.

supero veloce gli alberi

lasciando piccole linee nel ghiaccio,

incidendo piccole linee,

nel ghiaccio, sprizzando, sprizzando suono

lame d'argento sprizzano, sprizzano neve.

C'è qualcosa che si muove sotto

Sotto il ghiaccio,

Si muove sotto il ghiaccio - attraverso l'acqua

Cercando di uscire

("Sono io...")

dall'acqua gelida

("Sono io")

Qualcosa, qualcuno - li aiuti.................

("Sono ioooooo...")





Centra

sabato 7 novembre 2009

Men in the Comics 7




"...Dressed for dinner!" da Uncunny X-Men 231 del Luglio 1988,
di Chris Claremont, Rick Leonardi e Dan Green













mercoledì 28 ottobre 2009

Doctor Who


Era il 1980 quando la RAI trasmetteva, nella fascia pomeridiana, un nuova serie televisiva: Doctor Who. Le avventure del Doctor (Tom Baker) e della sua compagna Sarah Jane Smith (Elisabeth Sladen) mi rapirono completamente, tanto da rimanermi impresse nella memoria per decenni. Nel 2005 il Dottore è tornato (con il volto di Christopher Eccleston, prima, e di David Tennant,poi) in una nuova versione, abbastanza moderna da catturare l’attenzione di nuovi fan, ma al tempo stesso rimanendo fedele alle caratteristiche storiche di quella serie che ha avuto inizio nei primi anni sessanta.
Il Dottore non invecchia, è quasi immortale, e quando la sua vita giunge al termine egli si rigenera, cambiando volto, ma mantenendo inalterata l’identità. Le sue avventure si svolgono in mondi ed epoche diverse, come solo ad un Signore del Tempo è permesso fare, grazie al suo TARDIS, una cabina telefonica della polizia degli anni sessanta, che dentro si rivela molto più grande di quanto appaia all’esterno e che contiene la nave con la quale il Dottore viaggia attraverso il tempo e lo spazio. Il miscelare la fantascienza con atmosfere gotiche rende l’universo del Dottore unico e ammaliante, il tutto ricco di sano umorismo tipicamente inglese. Il protagonista è affascinante, apparentemente folle, dotato di una conoscenza smisurata e dell’entusiasmo di un bambino per ogni nuova avventura, non privo di difetti come la presunzione, e capace di un aspetto spietato quando punisce chi ha commesso dei crimini imperdonabili. Le sue compagne di viaggio non possono avere una personalità dimessa da fanciulle indifese, verrebbero totalmente adombrate dalla figura del Dottore, spezzando quell’equilibrio che rende gestibile un personaggio troppo simile al divino. Anche esse sono dotate di un carattere a tutto tondo, valide spalle e tasselli importanti nei viaggi del Dottore, a volte sono la soluzione a catastrofi sotto le quali lo stesso Dottore potrebbe soccombere.
Ben scritto, ben interpretato, Doctor Who è una serie piena, mai banale, ricca di emozioni da vedere e rivedere,
che ci ricorda che, mentre i cugini americani seguono il filone dei serials tv ad effetto, la vecchia Europa ha ancora molto da dire, concentrandosi sul contenuto intrinseco dei suoi racconti, e in questo il centenario Dottore è unico, lui di storie da raccontare ne ha molte. Resta ancora con noi Dottore.

Video tratto da The Hellish Gnome
Ulteriori notizie su Doctor-Who.it

venerdì 16 ottobre 2009

And Dream of Sheep



"And Dream of Sheep"

The Ninth Wave (Hounds of Love)
Written by Kate Bush


Little light shining,
Little light will guide them to me.
My face is all lit up,
My face is all lit up.
If they find me racing white horses,
They'll not take me for a buoy.

Let me be weak,
Let me sleep
And dream of sheep.

"Attention shipping information in sea areas...Bell Rock, Tiree,
Cromaty, gale east...Malin, Sellafield..."

"Come here with me now."

Oh, I'll wake up
To any sound of engines,
Ev'ry gull a seeking craft.
I can't keep my eyes open--
Wish I had my radio.

I tune in to some friendly voices
Talking 'bout stupid things.
I can't be left to my imagination.

Let me be weak,
Let me sleep
And dream of sheep.

Ooh, their breath is warm
And they smell like sleep,
And they say they take me home.
Like poppies heavy with seed
They take me deeper and deeper.




"E sognare di Pecore"

Piccola luce splendente
piccola luce, li guiderà a me,
il mio volto è tutto illuminato,
il mio volto è tutto illuminato.
Se mi trovano a cavalcare bianchi destrieri
non mi scambieranno per una boa.
Lasciatemi esser debole, lasciatemi dormire
e sognare di pecore.

("Attention shipping information in sea areas...Bell Rock, Tiree, Cromaty, gale east...Malin, Sellafield...")
("Come here with me now" - "Vieni qui con me adesso")

Oh, mi sveglierò al suono di ogni motore,
ogni gabbiano è una barca che mi cerca.
Non riesco a tenere gli occhi aperti,
vorrei avere la mia radio,
mi sintonizzerei su qualche voce amichevole
che parla di cose stupide,
non posso essere lasciata alla mia immaginazione.

Lasciatemi esser debole, lasciatemi dormire
e sognare di pecore.
Ooh, il loro respiro è caldo
e hanno l'odore del sonno
e dicono di volermi portare a casa.
Come papaveri, carichi di semi
mi spingono sempre più a fondo.

martedì 29 settembre 2009

sabato 8 agosto 2009

American McGee's Alice


Alice sogna. Alice ha un mondo delle meraviglie, e vi può tornare quando vuole.
Alice sogna...sogna.
La lampada a olio cade. Svegliati Alice. Le fiamme divampano. Svegliati Alice!
Il fuoco divora la casa. Il fuoco ha ingoiato i genitori. Urla Alice. Corri e urla!
La neve l'accoglie, mentre il fuoco continua a bruciare. Svegliati Alice, sei in salvo.
Svegliati Alice, sei l'unica sopravvissuta; ma saprai perdonartelo?


Nell’attesa dell’arrivo dell’adattamento cinematografico di Alice nel Paese delle Meraviglie, ad opera di Tim Burton, volgo i riflettori sull’ ipotetico seguito realizzato da American McGee. La storia si svolge ad alcuni anni di distanza dall'ultima visita di Alice nel suo paese delle meraviglie. Dopo la morte dei genitori dovuta ad un incendio, Alice entra in uno stato catatonico e, dopo aver tentato il suicidio, viene internata nel Manicomio Rutledge. Dopo anni di convalescenza il Bianconiglio la evoca per chiedere il suo aiuto in una Wonderland drasticamente cambiata, ora sotto il dominio della feroce Regina di Cuori. In questa terra troverà vecchi amici pronti ad aiutarla, come lo Stregatto ed il Bianconiglio, e altri che, dopo la corruzione di Wonderland diventeranno suoi nemici giurati, come il Cappellaio Matto. Un viaggio nella follia, in un mondo inquietante e oscuro che ripropone, più o meno, gli stessi aspetti del racconto di Lewis Carroll (ambientazioni al limite dell'assurdo, giochi di parole, personaggi folli e parecchi non sense), il tutto reso ancora più memorabile dalle musiche di Chris Vrenna, che si sposa perfettamente con le ambientazioni da favola gotica. Conoscere American McGee’s Alice è un’esperienza da non perdere, per vedere quel paese delle meraviglie attraverso gli occhi folli della protagonista, qui in lotta con il proprio inconscio tormentato e con la fine dell’innocenza.